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TREVI - La Soprintendenza ha
già effettuato uno scavo nella zona segnalata nei giorni scorsi in cui erano
stati trovati resti umani. Il sopralluogo ha portato alla luce una necropoli
con sedici sepolture a fossa e con i resti ben conservati degli inumati.
Tali resti, come si ricorderà, erano emersi grazie ad uno sbancamento di
terreno effettuato nei giorni scorsi dall'amministrazione comunale di Trevi
che aveva quindi subito avvertito la soprintendenza. Tra i resti sono stati
ritrovati quelli di due bambini e dì un guerriero.
Il corredo di quest'ultimo è costituito da una lunga spada e un coltello
contenuto in un fodero, probabilmente di cuoio, posto all'altezza del
torace. Un cinturone ornato di borchie metalliche cinge inoltre i suoi
fianchi, completandone l'equipaggiamento. Altri elementi individuati nelle
tombe sono costituiti da brocche di ceramica e fibbie. Il sito individuato
riveste un particolare interesse scientifico, in quanto stabilisce una linea
di continuità, finora sconosciuta in quest'area, tra l'epoca romana e quella
medievale. I reperti consentono infatti di datare la necropoli al VI - VII
secolo d.C. Dopo accurati esami e indagini sull'area, che sembra riservare
altre sorprese, la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria ed il
Comune di Trevi concordano sull'opportunità di un'adeguata valorizzazione.
Se ci dovessero essere ulteriori ritrovamenti questo sito risulterebbe
davvero prezioso e utile per fare un quadro più che delineato sugli
insediamenti delle popolazioni presenti a Trevi in epoche molto lontane
dalla nostra. Quest'area risulta comunque molto importante per aver portato
alla luce tombe di epoca longobarda alle quali verrà dato il valore che
meritano.
Anna Maria Piccirilli
Nella foto:
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