Località del Comune di Trevi, a
nordovest del capoluogo tra la "Flaminia" e il
Clitunno Il nome
è legato alla chiesa intitolata alla Madonna con il nome di Santa Maria
di Pietrarossa, anticamente Santa Maria di Pie' di Trevi.
La pietra rossa è appunto un reperto murato in un pilastro di
destra della navata centrale, recante un foro da cui probabilmente
sgorgava acqua. Il luogo ha molteplici motivi di interesse:
La sua ubicazione, al limite del "lacus Clitorius"
di cui si ha memoria storica - successivamente regredito allo stato di
palude e infine completamente bonificato - può aver favorito lo sviluppo
di un porto naturale, o addirittura la sede di uno stanziamento
preistorico.
Tutta la zona, da tempo immemorabile è ricca di
reperti classici ubicati appena sotto il piano di campagna e
frequentemente affioranti (vedi: Reperti archeologici)
Sede di antichissimi culti, trasformati poi dal
cristianesimo, fu meta di pellegrinaggi e processioni.
(Le processioni notturne delle donne di Trevi per S. Giovanni e S.
Bartolomeo furono soppresse da Gregorio XIII,
riprova della sopravvivenza di pratiche e credenze eterodosse.)
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Il 24 giugno vi
si celebrava la festa di S. Giovanni e una
frequentatissima fiera ove si commerciavano specialmente attrezzi e
utensili per l'agricoltura e in particolare per l'imminente mietitura.
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La chiesa,
ricostruita con numerosi materiali di spoglio, conserva
ancora una eccezionale raccolta di decine di affreschi di scuola umbra
del XV secolo
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