Villa Fabbri a Trevi
Presentazione del volume a cura dui Carlo Roberto Petrini
Villa Fabbri, Venerdì 6 aprile 2018, ore 18
Villa Fabri - Un’impresa romana di primo Seicento torna a
spendere.
Un libro ne diffonde l’importanza di dimora gentilizia
in Umbria e nel centro Italia.
Venerdì 6 aprile alle 18.00, nella splendida dimora gentilizia Fabri avrà luogo
l’anteprima del Volume "Villa Fabri a Trevi – Un’impresa romana di primo
Seicento". Il volume, curato da Carlo Roberto Petrini, ripercorre la storia
della vicenda umana di Girolamo Fabri, capo notaio del Tribunale della Camera
apostolica, a cui si deve lo straordinario edificio.
Alla presentazione saranno presenti oltre al curatore dell’opera, Simonetta
Prosperi Valenti, che ha introdotto il volume, e gli autori dei saggi, tutti
affermati studiosi: Bruno Toscano, Rosa Maria Giusto, Angela Magionami, Isabella
Dalla Ragione, Stefania Petrillo, Attilio Turrioni, Bernardino Sperandio e Carlo
Roberto Petrini. Ardua fatica, offerta alla Città e ai suoi cittadini, costata
più di cinque anni d’instancabile lavoro e di ricerca presso gli archivi più
importanti del nostro Paese, che ora trova la sua degna realizzazione in un
volume ricco di utili informazioni e di splendide e interessantissime
illustrazioni, realizzate dal noto fotografo Bernardino Sperandio. Il corposo
libro è formato da circa 250 pagine, i cui testi sono tutti corredati da un
repertorio iconografico di prim’ordine e anche inedito. L’impaginazione grafica
è stata affidata alla Quattroemme di Perugia, leader nel campo editoriale umbro.
Il valore di questa pubblicazione è destinata ad avere un risalto extra
regionale, poiché per la prima volta viene commentato in maniiera dettagliata il
ciclo di affreschi del piano nobile della Villa, realizzato tra 1602 e il 1604,
per il quale intervennero artisti di chiara fama: Antonio Circignani, detto il
Pomarancio, Tarquinio Ligustri, Prospero Orsi e il senese Ventura Salimbeni.
Altro momento significativo per la Villa Fabri, che nel corso dei secoli subì
vari passaggi di proprietà, avvenne alla fine del XIX secolo, quando il nobile
edificio fu acquistato dal Pontificio Collegio Boemo di Roma come residenza
estiva per i suoi seminaristi. Ai Boemi si deve la presenza degli artisti della
“Scuola di Beuron” Bohumil Cila e il monaco benedettino Pantaleon Mayor, i quali
affrescarono, tra il 1912 e il 1914, la Cappella ad uso degli aspiranti al
sacerdozio.
Infine, la Villa costituisce un esempio di rilievo nel panorama delle abitazioni
suburbane realizzate in Umbria a cavallo tra Cinquecento e Seicento, la cui
struttura architettonica denota l’adesione ai temi del manierismo e in
particolare all’ambiente gravitante intorno alla figura dell’architetto Galeazzo
Alessi.
Il curatore del volume
Carlo Roberto Petrini
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