Ridolfino Venuti - Osservazioni sopra il
fiume Clitunno
parte prima, pag. 19
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suo proprio peso. Non è appena fuori della sua sorgente, che egli diviene un grosso Fiume, che porta barche, e che dà un passo libero, ed à coloro, che vanno contro acqua, ed à coloro, che vanno a seconda. Egli è sì rapido, che per andare à seconda, non vi bisognano remi, e co' remi egli è assai difficile andar contro acqua. L'una, e l'altra cosa cagiona un gran gusto a coloro, che non vi s'imbarcano, che per trastullarvisi. Secondo che vanno contro il corso dell'acqua, o che lo seguitano fanno succedere il riposo al travaglio, ed il travaglio al riposo. Le rive sono cariche di frassini, e di pioppi, quali si multiplicano nel fondo del Fiume sì distintamente, che potrebbero contarsi. Il freddo delle sue acque non cede alla neve, a cui non cede ne pur di colore. Ivi appresso si vede un Tempio, tanto rispettato quanto antico. Stà il Dio Clitunno vestito, ed ornato della Pretesta; egli è un Dio assistente, e fatidico, come lo dimostrano le Sorti. All'intorno |
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